Quando ci occupiamo del benessere dell’organizzazione e dei suoi membri, mettiamo in campo strumenti per valutare lo stress “lavoro-correlato”, strumenti per migliorare il clima aziendale e per far sì che l’organizzazione sia “human friendly” quel tanto che basta a garantire che non sia proprio l’azienda a provocare nei lavoratori gli effetti negativi dello stress eccessivo o prolungato. Anzi, nelle organizzazioni più virtuose, laddove si è compreso che il benessere delle persone è una delle colonne portanti della stabilità e della prosperità dell’azienda medesima, si va oltre alla semplice prevenzione, creando un ambiente favorevole alle relazioni ed all’equilibrio psicologico e sociale, fino ad arrivare alla adozione della felicità come obiettivo strategico aziendale. (per approfondire il tema, leggi gli articoli di International Week of Happiness at Work e Warwick)
Nel fare questo, è bene imparare a non confondere lo stress con l’ansia. La linea è molto sottile tra i due, e spesso i sintomi fisici e psichici sono simili.
Proviamo a fare un po’ di chiarezza, prendendo spunto da un interessante articolo apparso nei giorni scorsi sul sito dell’American Psychological Association.
C’è una linea sottile tra stress e ansia
Stress
Entrambe sono risposte emotive, ma lo stress è in genere causato da un fattore scatenante esterno. L’innesco può essere a breve termine, come una scadenza di lavoro o una lite con una persona cara, o a lungo termine, come l’impossibilità di lavorare, la discriminazione o una malattia cronica. Le persone sotto stress sperimentano sintomi mentali e fisici, come irritabilità, rabbia, affaticamento, dolori muscolari, problemi digestivi e difficoltà a dormire.
Ansia
L’ansia, invece, è definita da preoccupazioni persistenti, eccessive che non scompaiono nemmeno in assenza di un fattore di stress. L’ansia porta a una serie di sintomi quasi identici allo stress, come: insonnia, difficoltà di concentrazione, affaticamento, tensione muscolare e irritabilità.
Sia lo stress lieve che l’ansia lieve rispondono bene a meccanismi di coping simili: l’attività fisica, una dieta nutriente e varia e una buona igiene del sonno sono un buon punto di partenza, ma sono disponibili altri meccanismi per farvi fronte. Per fortuna, ci sono molti strumenti basati sull’evidenza scientifica per aiutare a combattere gli effetti negativi dello stress in modo sano.
Lo stress lavoro-correlato
Mentre osserviamo l’organizzazione e chi ne fa parte, al fine di valutare i rischi, possiamo evidenziare queste differenze, aiutando a creare consapevolezza tra le persone.
Lo stress lavoro-correlato riguarda l’organizzazione, mentre quando un lavoratore percepisce che il suo stress, o ansia, non rispondono alle tecniche di gestione, o che lo stress o l’ansia stiano influenzando il suo funzionamento o umore quotidiano, al di là delle questioni lavorative/organizzative, può essere utile un professionista della salute mentale, che possa aiutare il singolo a capire cosa stia vivendo e fornisca ulteriori strumenti di coping.
L’organizzazione/azienda può e deve agire per correggere e migliorare i fattori di stress, mentre i disturbi d’ansia esulano completamente dal discorso sullo Stress Lavoro correlato.
I disturbi d’ansia
I disturbi d’ansia differiscono dai sentimenti di ansia a breve termine per la loro gravità e per la loro durata: l’ansia in genere persiste per mesi e influisce negativamente sull’umore e sul funzionamento. Alcuni disturbi d’ansia, come l’agorafobia (la paura degli spazi pubblici o aperti), possono indurre la persona a evitare attività piacevoli o rendere difficile il mantenimento del lavoro.
I disturbi d’ansia sono comuni.
Uno dei disturbi d’ansia più comuni è il disturbo d’ansia generalizzato. Per identificare se qualcuno ha un disturbo d’ansia generalizzato, un medico cercherà sintomi come preoccupazioni eccessive e difficili da controllare che si verificano quasi tutti i giorni nell’arco di sei mesi. La preoccupazione può saltare da un argomento all’altro. Il disturbo d’ansia generalizzato è anche accompagnato dai sintomi fisici dell’ansia.
Un altro tipo di disturbo d’ansia è il disturbo di panico, che è caratterizzato da improvvisi attacchi di ansia che possono lasciare una persona sudata, stordita e senza fiato. L’ansia può manifestarsi anche sotto forma di fobie specifiche (come la paura di volare) o come ansia sociale, caratterizzata da una paura pervasiva delle situazioni sociali.
Il compito di Pass
Il nostro compito nelle organizzazioni si ferma ovviamente qui: a diffondere la conoscenza e la sensibilità su questi temi: i disturbi d’ansia sono di competenza dello psicologo, che può trattarli professionalmente. Uno degli approcci terapeutici più utilizzati è la terapia cognitivo-comportamentale, che si concentra sul cambiamento dei modelli di pensiero disadattivi legati all’ansia.
La valutazione del rischio stress lavoro correlato non ha a che fare con l’ansia e i suoi disturbi, che sono evidentemente, lo ripetiamo, di competenza degli psicologi. Tuttavia avere conoscenza delle differenze tra stress e ansia di cui scriviamo è importante al fine di non sprecare l’occasione di aiutare davvero le persone, proprio a partire dalla sicurezza in azienda.
Come per tutta la sicurezza sul lavoro, anche la valutazione dello stress lavoro correlato, se si limita ad un intervento puramente formale e di “produzione di carta”, non avrà alcun effetto benefico sul clima aziendale prima, e sulla produttività aziendale poi.
Inoltre, si può perdere l’occasione di creare vera consapevolezza, di aiutare davvero le persone a prendere coscienza dei propri stati d’animo, che siano strettamente inerenti il lavoro o no. Le persone, infatti, non vivono in compartimenti stagni, e portano al lavoro il loro benessere/malessere personale, e viceversa.
In PASS abbiamo le competenze e l’esperienza per effettuare le valutazioni dello stress lavoro correlato in modo completo e “formativo”, per di un mero adempimento obbligatorio un’occasione di creazione di benessere e prosperità aziendale, in un percorso circolare, che va dall’organizzazione alle persone e di conseguenza di nuovo all’organizzazione.
Il benessere aziendale (e non strettamente dei lavoratori) è un asset strategico cruciale per il mercato in divenire.
Non solo stress, dunque, e non solo sicurezza, ma crescita, produttività, organizzazioni felici e meno conflittuali.
Ridurre e gestire i conflitti non è una attività che si improvvisa, richiede know how specifico, competenze, grande capacità di ascolto ed equilibrio, in azienda, come nella vita.
PASS possiede tutte queste competenze: contattaci per verificare insieme reazione più adatte alla tua organizzazione aziendale.?