UNI/PdR 87/2020: la nuova Prassi di Riferimento “Servizio prevenzione e protezione – Attività tipiche del servizio di prevenzione e protezione così come previsto dall’art. 33 del D.Lgs. 81/2008”
Dopo tre anni di lavoro intenso tra gli esperti UNI, INAIL e con il contributo del Gruppo di Lavoro Sicurezza del CNI (Consiglio Nazionale Ingegneri) finalmente un documento ufficiale che mette in evidenza le attività tipiche che il Servizio prevenzione e protezione aziendale deve garantire ai sensi dell’art.33 del D.Lgs.81/2008 per un corretto svolgimento dei compiti attribuiti ad esso ed in particolare in carico al RSPP (responsabile del servizio prevenzione e protezione).
È giunto il momento in cui si riconosce con un documento istituzionale che la funzione dell’RSPP, a prescindere dalle dimensioni aziendali e pur nelle differenze legate ad esse ed alle tipologie di rischio e alla rispettiva gravità, è molto impegnativa e richiede tempo e competenze che mai erano stati considerati in quasi 25 anni di recepimento delle direttive europee sulla sicurezza iniziato in Italia con il D.Lgs.626/94 a cui è seguito il D.Lgs.81/2008.
In 36 pagine di Prassi di Riferimento ci sono ben 6 pagine (!!!) di tabelle in cui vengono elencati i compiti che, ai sensi dell’art.33, il Servizio di Prevenzione e Protezione e quindi il RSPP deve garantire all’azienda. Tutti obblighi di cui spesso i Datori di Lavoro non sono consapevoli e che per i tecnici incaricati risulta spesso difficile far comprendere all’impresa.
Il risultato delle considerazioni sui tempi necessari per svolgere un servizio di garanzia del rispetto delle norme e delle regole da parte del RSPP mette in rilievo un impegno temporale che nei casi più semplici e a rischio basso parte da un minimo di 10 giornate di lavoro all’anno. Un ordine di grandezza ben diverso dalle offerte di consulenza che caratterizzano un mercato purtroppo ormai da anni declassato e qualitativamente non congruo.
ESTRATTO PRASSI DI RIFERIMENTO UNI/PdR 87/2020
Fonte: UNI