Il presente articolo analizza il decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali n.111 del 20 settembre 2023 che prevede un aumento del 15,9% per le ammende e le sanzioni amministrative pecuniarie relative alle violazioni delle norme igieniche, di salute e sicurezza sul lavoro.
Il decreto stabilisce che sia le ammende relative alle violazioni in materia di igiene, salute e sicurezza sul lavoro, sia le sanzioni pecuniarie amministrative stabilite dal D.Lgs. n. 81/2008 e da leggi simili, verranno aumentate del 15,9%. Questa disposizione è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 242 del 16 ottobre 2023.
Questo aumento viene calcolato sugli importi delle sanzioni stabilite al 30 giugno 2023 e si applica solo alle ammende e sanzioni comminate per le violazioni commesse dopo il 1° luglio 2023.
Quali sono le violazioni più comuni sul lavoro che possono essere soggette a sanzioni?
Finalità delle ammende e delle sanzioni?
Le leggi, i regolamenti e le norme vengono applicati dallo Stato e dalle autorità competenti attraverso l’utilizzo di ammende e sanzioni amministrative. Nonostante la nostra non condivisione di alcuni aspetti di tali modalità dissuasive, vi segnaliamo tuttavia quali siano gli obiettivi che il ministero si è prospettato. Le sanzioni previste avrebbero la funzione di raggiungere i seguenti scopi:
- Deterrenza: per dissuadere le persone dal violare le leggi o i regolamenti, le sanzioni e le ammende sono introdotte con l’obiettivo di far comprendere che la commissione di violazioni comporterà conseguenze finanziarie o legali. In tal modo, le persone sono incoraggiate a rispettare le norme.
- Riparazione: spesso, queste risorse vengono impiegate per correggere i danni derivanti da un comportamento che viola la legge o che è inadeguato.
- Finanziamento pubblico: Le ammende possono rappresentare un modo per lo Stato o le autorità locali di generare entrate. Questi fondi possono essere impiegati per sostenere i servizi pubblici, realizzare progetti di infrastrutture o promuovere altre iniziative.
- Giustizia: Le sanzioni hanno l’ulteriore scopo di assicurare che coloro che commettono azioni illegali siano tenuti responsabili in conformità alla legge, garantendo che vi sia una punizione adeguata per qualsiasi violazione delle leggi o dei regolamenti.
- Regolamentazione: Le ammende hanno la funzione di regolare specifiche attività economiche e comportamenti, come ad esempio per scoraggiare la concorrenza sleale, l’inquinamento ambientale o altre pratiche dannose, per i quali i governi possono imporre multe.
- Prevenzione: Le sanzioni possono essere utilizzate come strumento di prevenzione per situazioni pericolose o comportamenti indesiderati. Ad esempio, le multe stabilite per le violazioni delle norme sulla salute e sicurezza sul lavoro sono anche un modo per ridurre il rischio di incidenti sul posto di lavoro.
Fonte IPSOA Dr. Vitantonio Lippolis – Ispettorato Nazionale del Lavoro
È fondamentale che le sanzioni e le ammende siano applicate in modo equo e proporzionato, al fine di garantire l’efficacia e la giustizia di questi strumenti essenziali per mantenere l’ordine sociale, promuovere la sicurezza pubblica, far rispettare le leggi e incoraggiare un comportamento in linea con le norme della società.
Le ragioni dell’incremento
Secondo l’articolo 306, comma 4-bis del Decreto Legislativo n. 81/2008 (Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro), è previsto che ogni cinque anni le ammende relative alle violazioni in materia di igiene, salute e sicurezza sul lavoro, così come le sanzioni amministrative pecuniarie previste dallo stesso decreto e da atti aventi forza di legge, vengano aggiornate in base all’aumento dei costi della vita. Di conseguenza, la Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza nei luoghi di lavoro del Ministero del Lavoro, dopo aver verificato che l’indice ISTAT dei prezzi al consumo è aumentato complessivamente del 15,9% nel periodo quinquennale 2019-2023, ha stabilito un aumento equivalente per tutte le multe e sanzioni amministrative previste dal TUSL e da atti aventi forza di legge. Ricorda ancora che l’incremento del 15,9% si applica agli importi delle sanzioni in vigore al 30 giugno 2023 e, come previsto nelle rivalutazioni precedenti, si applicherà solo alle multe e alle sanzioni amministrative pecuniarie inflitte per violazioni commesse dopo il 1° luglio 2023.
Di seguito si propone una tabella riassuntiva degli aumenti previsti.
È importante sottolineare che le norme attuali non contemplano la possibilità di arrotondamenti sull’importo totale della multa e della sanzione amministrativa incrementata del 15,9%. Di conseguenza, non si effettua alcun arrotondamento delle cifre ottenute dai calcoli.
In conclusione, è importante sottolineare che l’aumento menzionato non si applica alle “somme aggiuntive” indicate nell’articolo 14 del Decreto Legislativo n. 81/2008, che devono essere pagate per revocare la misura cautelare di sospensione delle attività imprenditoriali. Infatti, come ripetutamente ricordato dall’INL, tali importi non possono essere considerati in senso stretto una “sanzione”.