La Commissione Europea ha adottato un regolamento di grande rilevanza, il Regolamento UE 2020/1149, al fine di affrontare e regolamentare l’uso dei diisocianati, una classe di prodotti chimici ampiamente utilizzata in diversi settori industriali. Tale provvedimento è stato introdotto con l’intento di promuovere la sicurezza e la protezione dei lavoratori, riducendo i rischi associati all’esposizione a tali composti chimici potenzialmente pericolosi.
Il nuovo Regolamento:
A partire dalla sua entrata in vigore, il regolamento stabilisce in modo categorico che l’uso di miscele chimiche contenenti diisocianati è vietato, a meno che la concentrazione di tali sostanze non sia inferiore allo 0,1% in peso. Questa restrizione è stata introdotta per ridurre al minimo l’esposizione dei lavoratori ai diisocianati, al fine di preservare la loro salute e prevenire lo sviluppo di malattie e disturbi correlati.
Tuttavia, il regolamento prevede alcune deroghe a tale divieto. Nel caso in cui una miscela chimica contenga diisocianati in concentrazioni superiori allo 0,1%, sarà consentito l’utilizzo di tali prodotti solo a coloro che abbiano completato una formazione specifica sul rischio chimico, mirata a fornire loro una preparazione adeguata per affrontare e gestire in modo sicuro queste sostanze. È fondamentale sottolineare che tale formazione dovrà essere periodicamente ripetuta, con una frequenza di almeno ogni 5 anni, al fine di garantire un’aggiornata conoscenza dei pericoli connessi ai diisocianati e delle corrispondenti misure di prevenzione.
Cosa sono i diisocianati?
I diisocianati sono ampiamente utilizzati in diversi settori industriali, tra cui schiume, sigillanti, vernici e rivestimenti. Tuttavia, tali composti chimici sono noti per essere sensibilizzanti per la cute e le vie respiratorie, potendo causare gravi disturbi e malattie, come l’asma. I dati statistici indicano che il numero di nuove malattie professionali correlate all’utilizzo dei diisocianati supera ogni anno il valore di 5000, evidenziando l’importanza di adottare misure adeguate per prevenire tali rischi.
Al fine di identificare la presenza di diisocianati in un prodotto, è necessario effettuare una scrupolosa analisi della scheda dati di sicurezza del prodotto stesso, prestando particolare attenzione al paragrafo 2 che fornisce informazioni dettagliate sulle sostanze contenute. Inoltre, è fondamentale verificare che sull’etichetta del prodotto sia chiaramente riportata la seguente frase (o formulazioni simili, secondo le indicazioni del fornitore): “A partire dal 24 agosto 2023, l’uso industriale o professionale è consentito solo dopo aver ricevuto una formazione adeguata”.
Come garantire un ambiente di lavoro sano?
Si raccomanda vivamente a tutte le aziende di prendere contatto con i propri fornitori al fine di ottenere informazioni dettagliate sui prodotti che vengono acquistati e utilizzati, al fine di verificare la presenza di diisocianati nelle miscele chimiche utilizzate. Nel caso in cui le miscele utilizzate contengano diisocianati in concentrazioni superiori allo 0,1%, le aziende produttrici hanno l’obbligo di fornire informazioni esaustive sui corsi di formazione obbligatori. Inoltre, i lavoratori sono tenuti a completare tali corsi entro e non oltre il 24 agosto 2023, superando un’apposita valutazione di competenze per dimostrare la loro idoneità e conoscenza dei rischi connessi ai diisocianati.
La tutela della sicurezza dei lavoratori rappresenta una priorità assoluta per qualsiasi azienda responsabile. L’adozione del regolamento UE 2020/1149 sui diisocianati è di fondamentale importanza per garantire un ambiente di lavoro sano e protetto. È pertanto essenziale che le aziende si impegnino a informarsi in modo completo sulle normative di sicurezza vigenti e ad adottare le misure necessarie per proteggere sé stessi e i propri dipendenti dai potenziali rischi chimici. La tempestiva comunicazione con i fornitori, l’acquisizione di conoscenze specifiche sulle miscele chimiche utilizzate e il rigoroso rispetto del regolamento contribuiranno a prevenire sanzioni e, soprattutto, a tutelare la salute e il benessere delle persone coinvolte nell’attività lavorativa.
