Aggiornamento Formazione Preposti: 2 o 5 anni? Un interpello al Ministero del Lavoro

Dopo più di due anni dall’entrata in vigore della Legge n. 215 del 17 dicembre 2021 e non essendo ancora stato pubblicato il nuovo e tanto atteso Accordo Stato Regioni promesso dal legislatore entro il 30 giugno 2022, sono ancora tantissimi gli addetti ai lavori in materia di sicurezza sul lavoro che si chiedono quale sia la scadenza da rispettare per l’aggiornamento della formazione del preposto.
Il dibattito ancora in corso è caratterizzato da due schieramenti. Quello forse più autorevole è orientato verso una corretta interpretazione normativa della periodicità biennale già in vigore, sostenuto prevalentemente dagli esperti giuristi data la chiara gerarchia delle norme che indirizza la periodicità in tale direzione.
Soprattutto tra i tecnici esperti in materia di sicurezza, in sintonia con l’orientamento delle società di formazione a servizio dell’efficacia e della qualità finalizzate al mantenimento della competenza della figura del preposto, è tuttavia presente una corrente che ha preferito mantenere al momento un’utile periodicità quinquennale, considerato che si sono perse le tracce del famoso Accordo attuativo promesso entro il 30/06/2022 che dovrà cambiare durata e contenuti del corso preposti.
La Commissione “Gestione Sicurezza” dell’Ordine degli Ingegneri di Bologna, della quale fa parte anche il nostro esperto Ing. Stefano Bergagnin, in relazione ai dubbi importanti degli addetti ai lavori, tramite il proprio Consiglio ha pertanto deciso di proporre al Consiglio Nazionale Ingegneri un’istanza di interpello che è stata trasmessa al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per capire quale strada seguire per garantire una corretta ed efficace formazione ai lavoratori preposti.
Per quale motivo infatti restringere pesantemente la periodicità dell’aggiornamento quando l’unica novità dei contenuti del corso sarebbe al momento costituita soltanto da alcune modifiche della funzione del preposto, costretto dalla nuova legge ad assumersi la responsabilità di sospendere l’attività del lavoratore che non ottempera le misure di sicurezza? Perché non rimanere in attesa della pubblicazione della nuova normativa che cambierà in maniera significativa l’approccio gestionale della sicurezza tramite nuovi programmi formativi per i preposti finalizzati ad una maggiore attenzione al controllo e alla correzione dei comportamenti dei propri sottoposti in materia di sicurezza sul lavoro?
Si spera che l’iniziativa degli ingegneri porti uno stimolo ai legislatori per una pubblicazione in tempi rapidi di una risposta a queste domande o del risolutivo nuovo accordo tanto atteso.