A seguito della pubblicazione dei dati provvisori del 2024, aggiornati al 31 dicembre, il nuovo numero del periodico “Dati INAIL” offre un bilancio provvisorio elaborato dalla Consulenza Statistico Attuariale (CSA) relativo all’ andamento degli infortuni e delle malattie professionali.
Uno dei dati più rilevanti è il significativo aumento delle denunce di infortuni tra gli studenti, strettamente legato alla recente estensione della copertura assicurativa INAIL. A partire dall’anno scolastico 2023-2024, infatti, l’assicurazione include anche gli studenti delle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado (misura confermata anche per il 2025). Questo ampliamento ha portato a un significativo incremento delle denunce. Per questo motivo, la CSA ha adottato lo stesso approccio utilizzato nell’ultimo comunicato sugli open data mensili, distinguendo le denunce di infortunio dei lavoratori da quelle degli studenti. Pur non essendo considerati lavoratori in senso stretto, ciò dimostra che gli studenti rappresentano una quota significativa degli infortuni segnalati, pari al 12% nel 2023 e al 13% nel 2024.
Alla luce di quanto esposto, gli infortuni in occasione di lavoro, ossia quelli avvenuti durante l’attività lavorativa e sul luogo di lavoro, sono in calo del 1,9%, mentre gli incidenti in itinere, ovvero quelli occorsi durante il tragitto casa-lavoro, risultano in aumento del 5,0%. Escludendo le denunce relative agli studenti, le segnalazioni di infortunio inviate all’INAIL registrano una lieve riduzione dello 0,7% nel periodo gennaio-dicembre 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Un’analisi più dettagliata delle modalità di accadimento conferma un calo più significativo per gli infortuni avvenuti sul luogo di lavoro. Al contrario, gli incidenti in itinere, strettamente legati al rischio di sinistri stradali, sono in aumento e rappresentano il 19% del totale delle denunce.
Nel 2024, escludendo i decessi degli studenti, sono stati registrati 1.077 casi mortali denunciati all’INAIL, 48 in più rispetto ai 1.029 del 2023. L’incremento è dovuto a 7 decessi in più avvenuti durante l’attività lavorativa e a 41 morti in itinere. Questo aumento non è legato alla pandemia di Covid-19, poiché nel 2023 e nel 2024 non sono stati registrati decessi causati dal virus. Tuttavia, un fattore che ha sicuramente influenzato il dato è stato il maggior numero di giorni lavorativi rispetto al 2023. Nonostante la crescita, il numero di morti sul lavoro è inferiore alla media del quadriennio 2019-2022.
Gli incidenti plurimi, ovvero quelli in cui perdono la vita più lavoratori, hanno avuto un impatto parziale su questa statistica. Nel 2024 questi hanno causato 39 vittime, cinque in più rispetto alle 34 dell’anno precedente. Tra il 2015 e il 2024 si sono verificati 160 eventi di questo tipo, con un totale di 429 morti, pari a oltre il 3% del totale dei decessi nel periodo, con una media di quasi tre vittime per incidente. La maggior parte (circa il 60%) è avvenuta su strada, meno frequenti sono invece quelli avvenuti lungo i binari ferroviari, come nel tragico caso di Brandizzo nell’agosto 2023, in cui persero la vita cinque operai. Un altro contesto ad alto rischio è quello degli spazi confinati, dove spesso si verifica una “catena umana” di soccorritori che, nel tentativo di aiutare i colleghi, rimangono a loro volta vittime dell’inalazione inconsapevole di vapori tossici.
La pubblicazione della nuova norma UNI 11958:2024 dovrebbe portare, se applicata, una maggiore attenzione alla prevenzione dai rischi derivanti dalle lavorazioni in ambienti confinati, ma si potranno fare considerazioni soltanto alla fine del 2025.
Focalizzandosi sugli infortuni che hanno coinvolto gli studenti, i dati provvisori per il 2024 riportano un incremento del 10,9% rispetto all’anno 2023. Come già precedentemente riportato, l’ampliamento della copertura assicurativa INAIL alle attività didattiche nelle scuole pubbliche e private di ogni livello avvenuto nel 2023, ha esteso la protezione anche a tutte le attività scolastiche, mentre in passato la tutela si limitava unicamente agli infortuni legati a esperimenti tecnico-scientifici, esercitazioni pratiche e attività lavorative. Per quanto riguarda i decessi, nel 2024 sono stati registrati 13 morti tra gli studenti, uno in più rispetto ai 12 del 2023.
Infine, in merito alle malattie professionali, i dati provvisori aggiornati al 31 dicembre evidenziano un aumento del 21,6% tra il 2023 e il 2024. Le patologie più diffuse sono quelle a carico del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, che nel 2024 rappresentano il 74,7% del totale (escludendo i casi non classificabili), con una crescita del 21,6% rispetto all’anno precedente. Le malattie del sistema nervoso si confermano la seconda causa di morbilità, registrando un incremento del 15,9% rispetto al 2023. In aumento anche le patologie dell’orecchio e dell’apofisi mastoide, che segnano una crescita del 12,1% e rappresentano il 6,5% delle denunce complessive.
Per concludere, i dati provvisori del 2024 delineano un quadro complesso dell’andamento degli infortuni e delle malattie professionali, con trend differenziati a seconda delle categorie analizzate. Se da un lato si registra una lieve riduzione degli infortuni sul luogo di lavoro, dall’altro preoccupa l’aumento degli incidenti in itinere, in crescita del 5%, e delle malattie professionali, con una crescita del 21,6%.
Questa evoluzione evidenzia l’importanza di un monitoraggio costante e di interventi mirati per migliorare la sicurezza sia nei luoghi di lavoro sia negli ambienti scolastici, affinché la prevenzione resti una priorità e si possano ridurre i rischi per lavoratori e studenti.